Kesha ha perso la causa contro Dr. Luke. In questa settimana non si parla d’altro. Per chi non lo sapesse la storia è andata così: Kesha, diventata famosa per il suo singolo Tik Tok, ha querelato il suo produttore Dr. Luke, pseudonimo di Lukaz Sebastian Gottwald, con l’accusa di averla molestata per molti anni e ha chiesto al giudice di rescindere il contratto con lui. Il Guardian ha scritto che Kesha “ha accusato Dr. Duke di averla riempita di alcool e droghe in diverse occasioni, prima di farle avance sessuali. Kesha sostiene anche che una volta Gottwalt le diede delle pillole anti sbronza durante una bevuta, e che in seguito lei si è risvegliata nuda nel letto di Gottwalt senza ricordare cosa fosse successo”.
Molte sono state le star di Hollywood a parteggiare nella difesa della cantante, tra cui Lady Gaga, Lorde e Lena Dunham. Kesha purtroppo ha perso la causa contro il produttore e la casa discografica Sony. La cantante Taylor Swift ha anche donato alla collega ben 250 mila dollari “per sostenerla finanziariamente in questo momento difficile”.
Ma la storia non finisce qui. Dopo la sentenza Lena Dunham, sostenitrice non soltanto della cantante ma di tutti i diritti per le donne, ha deciso di scrivere ciò che pensa su tutta la faccenda e soprattutto sul sistema giuridico americano: “Quando ho visto l’esito giudiziario del caso mi sono sentita male. Quello che sta succedendo a Kesha mette in evidenza il modo in cui il sistema legale americano continua a ferire le donne, non proteggendole dagli uomini che identificano come aguzzini”.
La produttrice e scrittrice americana, famosa per essere anche una nota femminista, ha continuato dicendo: “Non siamo più disposte a perdere tutto quello per cui abbiamo lavorato, né di essere considerate isteriche o difficili, nè di essere messe a tacere dagli uomini di potere. Le donne nel settore della musica che parlano come Kesha ne sono la prova. E le loro parole non si perderanno, ma ispireranno le giovani donne. E ben presto nessuna accetterà la vergogna e la paura come status quo. Mentre Kesha è stata messa a tacere, la sua voce non è mai stata più forte. Lena Dunham è incazzata nera e non ha più intenzione di sopportare”.
Con questo discorso dovremmo capire che il tag ormai virale #FreeKesha non è un’iniziativa che si limita alla difesa della cantante, ma che pèuò essere esteso alla battaglia per i diritti di tutte le donne.