
Riccardo Tisci e il nuovo monogram (grafica a cura di Alessandra Cesana)
Un nuovo logo, un nuovo direttore creativo, un nuovo mood. E già tantissimi nuovi, celebri fan. Il più classico dei marchi inglesi è pronto a conquistare il mondo fashion – o forse lo ha già fatto: Burberry è di nuovo sulla cresta dell’onda.
Nessuno avrebbe mai pensato che un baseball cap check potesse diventare hot al pari di un paio di stivali Knife di Balenciaga o a un marsupio firmato Gucci, eppure l’ascesa di Burberry da marchio dall’antico heritage a campione dello street style è stata quasi istantanea. Tra qualche settimana, il designer italiano Riccardo Tisci svelerà la propria visione di Burberry con la sua prima sfilata in veste di chief creative officer del marchio britannico, prevista durante la London Fashion Week. Cosa dobbiamo aspettarci?
I recenti fatti parlano chiaro. Dopo l’addio di Christopher Bailey con l’ultima February collection 2018 a sostegno della comunità LBGTQ – che già aveva catturato l’attenzione dei fashion addicted per la sua virata logo-cool – l’avvento di Riccardo Tisci a marzo 2018, dopo 12 anni passati a Givenchy e un anno di fermo per dedicarsi ai propri progetti personali, è arrivato come un fulmine, ma decisamente volto a portare un ciel sereno nelle fila del brand.

Un’immagine della B Classic collection di Burberry
Una ventata d’aria fresca e hot, diciamocelo, i cui primi frutti non hanno tardato a farsi notare: un piccolo assaggio è la B Classic collection per la pre-collezione 2019, di cui lo stilista non ha disegnato alcunchè ma ha semplicemente curato la selezione, volta a onorare le icone della casa di moda – dal trench ai car coat, dal kilt alle giacche trapuntate. Un successo pubblicizzato su Instagram con una campaign love friendly e d’impatto, che mette in risalto quel tartan old style che non è mai sembrato così cool. E ancora, l’annuncio di una partnership speciale a tutto punk con Vivienne Westwood – l’altra regina della moda inglese. Si tratta della prima collaborazione di Burberry sotto la direzione artistica del designer: un’edizione limitata di pezzi iconici usciti dall’archivio e re-interpretati da Andreas Kronthaler, stilista nonché marito di Vivienne Westwood. La limited edition sarà lanciata il prossimo dicembre e parte dei ricavi andrà a sostegno di Coolheart, l’organizzazione no profit che lavora per proteggere le foreste pluviali e prevenire gli effetti della deforestazione sui cambiamenti climatici. E infine, l’altro colpo di genio: vestire in esclusiva la cantante Beyoncé sul palco del Gillette Stadium di Foxborough (New Jersey) il 5 agosto, nel corso del suo On the Run II Tour. Giacca corta con cappuccio, mini jumpsuit, occhiali e guanti “total Burberry” che la star ha indossato a passo di Love on top. La prima in assoluto a sfoggiare la nuova linea del brand firmata da Riccardo Tisci. Non male, come first fan.

Beyoncé in total look Burberry by Tisci in occasione del suo concerto del 5 agosto in New Jersey
Il designer pugliese si prepara al debutto in passerella con un’altra novità – che nelle fila di Burberry non si vedeva da 20 anni: un nuovo, accattivante logo, con tanto di monogramma. Pulito e moderno, in carattere Sans Serif, va a sostituire il precedente insieme a un monogram dal sapore retrò creato dal graphic designer britannico Peter Saville, famoso per il suo recente (e sorprendente) rebranding di Calvin Klein con Raf Simons. Un lettering a incastro, che s’ispira alle iniziali del fondatore del marchio Thomas Burberry. Territori grafici inesplorati, insomma. E non c’è dubbio che funzioneranno, visto l’attacco ai social, mai così “pompati”.
Resta da capire se Tisci si adeguerà ancora alla strategia portata avanti sinora da Bailey del “see now buy now”. Con certezza lo scopriremo solo il prossimo 17 settembre, ma pare che solo alcuni capi e accessori selezionati saranno disponibili immediatamente dopo la sfilata e non l’intera collezione. Un’altro cambiamento volto a spingere l’acceleratore sì sullo stile street, ma sempre più in chiave alta moda. Un fiuto che Tisci ha già dimostrato di avere nelle fila di Givenchy e che si accinge a mostrare anche da Burberry (e una prima prova sono le hoodie e la shopping bag luxury a tutto check – la nuova Antigona?).
Intanto, i numeri. Nel trimestre terminato il 30 giugno scorso Burberry Group ha registrato un leggerissimo aumento delle vendite retail del 3%. Un progresso piccolo ma importante per il momento di transizione che il ceo Marco Gobbetti ha così commentato: “Il team ha accolto la visione di Riccardo Tisci e insieme stanno lavorando per preparare la collezione di settembre. Pur consapevoli che occorrerà tempo per raggiungere i nostri obiettivi, i progressi a oggi e l’energia in azienda mi fanno ben sperare per il futuro”. E noi ci crediamo.