Un palcoscenico, un premio e la voce di una grande donna: questi gli ingredienti dell’emblematica sciabolata inflitta da Meryl Streep a Donald Trump durante i Golden Globes.
Insignita del premio alla carriera Cecil B. De Mille durante la 74ma edizione dei Premi, l’attrice ha colto l’occasione per salire sul palco e far sentire la sua voce di protesta contro il nuovo Presidente americano, senza tuttavia mai citarlo direttamente.
“Chi siamo? E cos’è Hollywood in fondo? – ha esordito l’attrice – È solo in gruppo di persone che arrivano da altri posti […]Hollywood è pieno di stranieri, se li cacciamo tutti, non avremo più nulla da guardare se non il football e le arti marziali (che non sono le arti…)”.
Carismatica come non mai ha poi proseguito: “Quando qualcuno approfitta della sua posizione di potere per bullizzare gli altri, si perde tutti”, e ha continuato dichiarando che “la mancanza di rispetto porta altra mancanza di rispetto e la violenza invita alla violenza […] abbiamo bisogno che la stampa difenda e porti alla luce tutte le storie, che faccia in modo che i potenti rispondano delle proprie azioni. Tutti noi dobbiamo appoggiare i nostri giornalisti perché ne abbiamo bisogno”.
Un discorso intenso, che ha saputo emozionare la platea in sala così come i telespettatori, a dismostrazione, ancora una volta, di quanto le parole possano ancora essere l’arma più affilata.
Decisamente piccata la reazione di Trump che, come un bambinone che pesta i piedi, non ha tardato a replicare con una serie di tweet, definendo la star un’attrice “sopravvalutata” e una “lacchè di Hillary”.
La classe non è acqua, signori!